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Abemaciclib e pembrolizumab nel tumore mammario metastatico ER+/HER2-

Published by Fondazione Gianni Bonadonna at 28/11/2022
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    La combinazione ha dimostrato attività antitumorale ma la comparsa di eventi avversi gravi non supporta l’ulteriore sviluppo di questa associazione

    Uno studio di fase 1b che ha indagato l’efficacia e sicurezza di abemaciclib e pembrolizumab con e senza anastrozolo in pazienti con tumore alla mammella metastatico ER+/HER2- ha mostrato un’attività antitumorale ma alti tassi di eventi avversi gravi; i dati, pubblicati di recente su NPJ Breast Cancer, non supportano ulteriori indagini in queste pazienti.
    Lo studio non randomizzato, open-label e multi-coorte di fase 1b ha coinvolto 54 pazienti con tumore mammario metastatico positivo ai recettori degli estrogeni (ER+) e negativo a HER2, senza una precedente esposizione a inibitori di CDK4 e 6. Le pazienti sono state suddivise in due coorti: 26 sono state arruolate nella coorte 1 e hanno ricevuto una terapia con abemaciclib in combinazione con pembrolizumab e anastrozolo, 28 sono state arruolate nella coorte 2 e sono state trattate con abemaciclib e pembrolizumab, in entrambi i casi secondo cicli di 21 giorni. Le pazienti della coorte 2 avevano ricevuto una mediana di tre precedenti linee di trattamento nel setting metastatico. Nelle coorti 1 e 2, il tasso di risposta globale e il tasso di controllo della malattia sono stati rispettivamente 23.1/28.6% e 84.6/82.1%. La mediana di sopravvivenza libera da progressione di malattia e la sopravvivenza globale sono state di 8.9 e 26.3 mesi per la coorte 2, mentre i dati per la coorte 1 non sono ancora maturi. Al momento del cutoff dei dati, l’80.8% delle pazienti della coorte 1 e tutte le pazienti della coorte 2 avevano interrotto la terapia, principalmente per progressione del tumore (34.6%) o per gli eventi avversi (30.8%) nella coorte 1 e per progressione del tumore (67.9%) o per gli eventi avversi (17.9%) nella coorte 2. Si sono inoltre verificati due decessi che gli autori hanno attribuito a eventi avversi connessi alla terapia, entrambi nella coorte 1. Rispetto a quanto riportato con la monoterapia con abemaciclib e pembrolizumab, lo studio ha osservato un tasso più elevato di malattia polmonare interstiziale/infiammazione polmonare di tutti i gradi e di grado ≥3; come eventi avversi di grado ≥3 si sono anche verificati innalzamenti severi delle transaminasi così come neutropenia e diarrea. «C’è stato un tasso più alto di interruzioni di trattamento a causa di eventi avversi osservati con abemaciclib e pembrolizumab, con e senza anastrozolo, rispetto alle indagini precedenti. Complessivamente, l’analisi rischi/benefici basata su tutti i dati raccolti non supporta un’ulteriore valutazione di questa combinazione nella terapia di pazienti con tumore mammario metastatico ER+/HER2-», concludono gli autori.

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