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Attività e sicurezza di pemigatinib, inibitore selettivo di FGFR 1-3

Published by Fondazione Gianni Bonadonna at 16/05/2022
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    Uno studio condotto per la prima volta nell’uomo mostra un’attività di pemigatinib su un’ampia varietà di tumori con riarrangiamenti e/o mutazioni di FGFR

    Un’alterazione della regolazione della segnalazione del recettore per il fattore di crescita dei fibroblasti (FGFR), risultato di alterazioni di FGFR dovute a mutazioni, amplificazioni e fusioni o riarrangiamenti, è implicata in un’ampia varietà di tipi di tumore; ora un nuovo studio condotto per la prima volta nell’uomo, pubblicato di recente su Annals of Oncology, dimostra la sicurezza di un approccio che miri a FGFR 1-3 con l’inibitore selettivo pemigatinib. Il farmaco ha anche mostrato un’attività farmacologica e clinica.

    Lo studio di fase I/II FIGHT-101 ha valutato sicurezza, farmacocinetica, farmacodinamica e in via preliminare anche l’efficacia di pemigatinib in monoterapia o in terapia di combinazione per tumori avanzati e refrattari, con e senza alterazioni genetiche di FGF o FGFR. Lo studio ha arruolato 128 pazienti che sono stati trattati con pemigatinib una volta al giorno in maniera intermittente (due settimane sì, una settimana no) o in continuo; non sono state registrate tossicità che limitassero il dosaggio e le dosi > 4 mg sono risultate farmacologicamente attive. Complessivamente sono state ottenute 12 risposte parziali, più spesso nel colangiocarcinoma; la durata mediana della risposta è stata 7.3 mesi e il tasso di risposta complessiva è stato più elevato nei pazienti con fusioni/riarrangiamenti di FGFR, seguiti dai pazienti con mutazioni di FGFR.

    I risultati, riferiti all’impiego di pemigatinib in monoterapia, hanno mostrato un profilo di sicurezza gestibile e un’attività farmacodinamica e clinica per pemigatinib, con risposte osservate in diversi tipi di tumore e legate alla presenza di mutazioni e fusioni/riarrangiamenti di FGFR: gli autori, sottolineando i benefici di una terapia di precisione anche in un trial di fase precoce, suggeriscono perciò di avviare uno studio registrativo sul colangiocarcinoma e trial di fase II/III in vari tipi di tumore.

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