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18/09/2023Nel trial di fase 3 RUBY questo inibitore del checkpoint immunitario, assieme a carboplatino-paclitaxel, ha aumentato significativamente la sopravvivenza libera da progressione di malattia
I risultati dello studio RUBY, recentemente pubblicati su The New England Journal of Medicine, mostrano che l’inibitore del checkpoint immunitario dostarlimab più carboplatino-paclitaxel aumenta significativamente la sopravvivenza libera da progressione di malattia nelle pazienti con carcinoma dell’endometrio primario avanzato o recidivante, con un sostanziale vantaggio nei tumori con deficit del mismatch repair (dMMR) e con elevata instabilità dei microsatelliti (MSI-H). Questi risultati hanno spinto la Food and Drug Administration statunitense ad approvare dostarlimab più chemioterapia come nuova opzione terapeutica di prima linea per il carcinoma endometriale primario avanzato o recidivante dMMR/MSI-H.
Per lo studio di fase 3 RUBY, 494 pazienti con carcinoma dell’endometrio primario avanzato in stadio III o IV o con una prima recidiva sono state assegnate in modo casuale a ricevere dostarlimab (500 mg) o placebo, più carboplatino e paclitaxel ogni 3 settimane (sei cicli), seguiti da dostarlimab (1000 mg) o placebo ogni 6 settimane fino a 3 anni. Dostarlimab, un anti-PD-1, è stato utilizzato perché la combinazione di chemioterapia e immunoterapia potrebbe avere effetti sinergici nel trattamento del cancro dell’endometrio. Nella popolazione dMMR/MSI-H, la sopravvivenza libera da progressione di malattia stimata a 24 mesi è stata del 61,4% nel gruppo trattato con dostarlimab e del 15,7% nel gruppo placebo; nella popolazione complessiva, la sopravvivenza libera da progressione di malattia a 24 mesi è stata rispettivamente del 36,1% e del 18,1%. La sopravvivenza globale a 24 mesi è stata del 71,3% con dostarlimab e del 56,0% con placebo. Gli eventi avversi comuni sono stati nausea, alopecia e affaticamento, con eventi avversi gravi e seri più frequenti nel gruppo trattato con dostarlimab rispetto al gruppo placebo. «Nel sottogruppo dMMR/MSI-H è stato osservato un beneficio a lungo termine sostanziale senza precedenti e clinicamente significativo, insieme a un profilo di sicurezza della combinazione gestibile e generalmente coerente con quello dei singoli farmaci», ha affermato l’autore principale dello studio, Mansoor Raza Mirza, durante la presentazione dei dati simultanea alla pubblicazione, al The Society of Gynecologic Oncology 2023 Meeting on Women’s Cancer. «Pertanto, dostarlimab più carboplatino/paclitaxel può rappresentare un nuovo standard di cura per le pazienti con carcinoma endometriale primario avanzato e recidivante».
