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La combinazione di olaparib e radioterapia nel tumore mammario triplo negativo

Published by Fondazione Gianni Bonadonna at 05/12/2022
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    Olaparib usato come radio-sensibilizzante in combinazione con la radioterapia è sicuro e ben tollerato in pazienti in stadio precoce ad alto rischio

    Un trial di fase 1 di dose escalation con radioterapia e la contemporanea inibizione di PARP in pazienti con tumore mammario triplo negativo e malattia residua dopo una chemioterapia neoadiuvante, pubblicato di recente su JAMA Oncology, dimostra che la combinazione diolaparib e radioterapia è un approccio fattibile e ben tollerato in queste pazienti.
    Le cellule del tumore mammario triplo negativo sono sensibili agli inibitori PARP impiegati come radio-sensibilizzanti. Se la combinazione degli inibitori PARP con la radioterapia in pazienti con questo tumore possa aumentare l’efficacia biologica dell’irradiazione e migliorare il controllo loco-regionale della malattia non è tuttavia ancora chiaro e così questo studio, un trial prospettico di fase 1 con dose-escalation, ha arruolato 24 pazienti con tumore alla mammella triplo negativo di stadio precoce ad alto rischio per valutare il profilo di sicurezza della contemporanea somministrazione di olaparib e radioterapia, misurando la sopravvivenza globale e la sopravvivenza libera da eventi come esiti secondari. La terapia con olaparib (somministrato per via orale a dosi crescenti da 50 a 200 mg due volte al giorno) è stata avviata una settimana prima dell’inizio della radioterapia ed è poi proseguita in concomitanza con quest’ultima. Non sono stati osservati effetti collaterali limitanti la dose e olaparib è stato aumentato fino a 200 mg senza raggiungere la dose massima tollerabile. Non si sono verificati effetti tossici tardivi e correlati al trattamento di terzo grado o superiore e gli eventi avversi più severi osservati al follow-up di due anni sono stati dolore al seno e fibrosi di grado 2. A tre anni, la sopravvivenza globale e la sopravvivenza libera da eventi sono state rispettivamente dell’83% e del 65%. «I risultati di questo trial di fase 1 di dose-escalation suggeriscono che l’inibizione di PARP con olaparib contemporanea alla radioterapia sia ben tollerata nelle pazienti con tumore mammario triplo negativo di stadio precoce ad alto rischio e indicano l’opportunità di ulteriori valutazioni in sperimentazioni cliniche», concludono gli autori.

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