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24/04/2023Un piccolo gruppo di tumori mammari con amplificazione del recettore alfa per l’acido retinoico potrebbe essere sensibile all’acido retinoico
Un nuovo studio pubblicato su Clinical Breast Cancer suggerisce che un piccolo sottogruppo di tumori al seno con amplificazione del recettore alfa dell’acido retinoico (RARA) potrebbe essere sensibile all’acido retinoico, aprendo nuove strade nelle terapie mirate per il carcinoma mammario.
Lo studio è nato da un’osservazione clinica, quando gli autori hanno descritto il caso di una paziente con carcinoma mammario con iperaespressione di HER2, resistente a chemioterapia e trastuzumab, che presentava una concomitante leucemia promielocitica acuta. La paziente ha mostrato una risposta nelle lesioni mammarie all’acido retinoico, all’arsenico e all’aracitina. Considerando le caratteristiche del caso clinico e la vicinanza tra i geni RARA e HER2, lo studio è stato esteso con l’analisi di un set di dati clinici per caratterizzare le amplificazioni e l’espressione di RARA in 103 campioni di carcinoma mammario, associata a un’indagine in vitro dell’attività dell’acido retinoico in linee cellulari di tumore mammario. I risultati hanno mostrato che il recettore alfa dell’acido retinoico è aumentato o amplificato nel 27% dei campioni di carcinoma mammario HER2-positivo e nel 13% dei campioni di carcinoma mammario HER2-negativo; inoltre, il recettore alfa dell’acido retinoico può essere coamplificato con HER2. L’acido trans-retinoico ha ridotto la vitalità cellulare delle linee cellulari in cui RARA era amplificato, ma non di quelle normali per RARA, attraverso l’apoptosi. «Si tratta di nuove prove che mostrano come un piccolo sottogruppo di pazienti con carcinoma mammario presenti un’amplificazione di RARA che potrebbe essere associata alla sensibilità ai derivati dell’acido retinoico», affermano gli autori. «Il meccanismo con cui l’acido retinoico induce l’apoptosi in queste cellule è principalmente mediato dall’Interferon Regulatory Factor 1, che attiva la via della caspasi: i nostri risultati suggeriscono quindi un possibile meccanismo alla base della sinergia antitumorale dell’acido retinoico e degli interferoni, sostenendo la fattibilità di terapie combinate con acido trans-retinoico e immunoterapia aspecifica per eradicare le cellule tumorali». Sulla base di questi risultati, i ricercatori hanno in programma di aprire uno studio di fase II basato su biomarcatori, selezionando pazienti con amplificazione di RARA e valutando l’efficacia dell’acido retinoico in combinazione con trastuzumab nei casi resistenti agli inibitori HER2.
