
Una combinazione di immunoterapia per il tumore del colon-retto
15/05/2023
Olaparib nel tumore alla prostata metastatico con mutazioni BRCA1/2
29/05/2023I progetti e le esperienze delle tre giovani ricercatrici, vincitrici dei primi due bandi per borse di studio all’estero sostenute da Fondazione Gianni Bonadonna e Fondazione AIRC
Un’occasione da non perdere di crescita scientifica e personale, per dedicarsi a un progetto di ricerca all’estero lungo l’arco di tre anni: le borse di studio intitolate a Gianni Bonadonna, sostenute da Fondazione Gianni Bonadonna e Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro, sono un’opportunità importante per giovani medici ricercatori in Italia. Lo testimoniano in prima persona le tre vincitrici delle prime due edizioni del bando, con il racconto delle loro esperienze.
Gaia Giannone, una delle due ricercatrici alle quali è stata assegnata una borsa di studio nell’ambito della prima edizione del bando intitolato a Gianni Bonadonna, è da qualche mese nel Regno Unito, all’Imperial College di Londra, nel laboratorio di Iain McNeish. Qui sta caratterizzando il profilo molecolare e genomico del tumore sieroso dell’ovaio di alto grado, per capire come evolve e per individuare nuovi bersagli terapeutici. «Questa esperienza», racconta, «mi sta dando l’opportunità di rafforzare collaborazioni all’estero e in Italia: assieme a ricercatori dell’università di Torino, per esempio, sto studiando un sottogruppo di pazienti che sviluppa metastasi encefaliche, per capire che cosa determini questo comportamento clinico. Vivere in una città nuova e in un ambiente culturale fecondo mi sta dando l’opportunità di crescere come ricercatrice, medico e persona: sto imparando come comunicare meglio con i pazienti e coloro che se ne prendono cura, sto toccando con mano che cosa significhi fare ricerca traslazionale e poter trasferire in clinica i risultati di laboratorio».
Un entusiasmo condiviso da Stefania Morganti, l’altra vincitrice di una borsa di studio nell’ambito della prima edizione del bando per borse di studio intitolato a Gianni Bonadonna: al Dana-Farber Cancer Institute a Boston, negli Stati Uniti, nel laboratorio di Nancy U. Lin e Heather A. Parsons, sta studiando l’uso della biopsia liquida per caratterizzare precocemente le pazienti con tumore alla mammella HER2+ metastatico che rispondono in maniera ottimale alla terapia. «Abbiamo appena avviato uno studio multicentrico negli Stati Uniti in cui valuteremo prospetticamente le pazienti per capire se sia possibile interrompere la terapia di mantenimento, chiedendo peraltro loro in quale ‘braccio’ della ricerca vogliono entrare. Dopo un anno e mezzo qui sto finalmente iniziando a cogliere i primi frutti del primo periodo particolarmente faticoso, fatto di notti insonni e di sfide continue. Prima di questa esperienza non avevo realmente compreso quanto sia complicata la ricerca accademica negli Stati Uniti e sono grata per la fiducia che la borsa di studio dà a noi giovani ricercatori, ma soprattutto per il tempo che ci concede. Avere tre anni a disposizione consente infatti di seguire un progetto dall’inizio alla fine».
È la strada che ha appena intrapreso Eleonora Calabretta, vincitrice di una borsa di studio nell’ambito della seconda edizione del bando intitolato a Gianni Bonadonna, anche lei al Dana-Farber Cancer Institute, nel laboratorio della professoressa Margaret Ann Shipp. Ematologa, racconta di aver «trovato nella borsa di studio un’opportunità imperdibile per poter continuare un progetto che avevo già iniziato qui negli Stati Uniti, dove sto studiando i pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B recidivante o refrattario per identificare le firme genetiche utili a selezionare la terapia migliore per ciascuno. Dedicare tempo alla ricerca attraverso progetti pensati per i pazienti, per migliorare la medicina del futuro, è una grande occasione che ci regala la borsa di studio intitolata a Gianni Bonadonna».
