
Una nuova piattaforma di screening per individuare possibili inibitori di KRAS
02/05/2022
Attività e sicurezza di pemigatinib, inibitore selettivo di FGFR 1-3
16/05/2022Strutture ricorrenti, caratterizzate da un’elevata diversità cellulare e dalla presenza di cellule proliferanti, sono associate all’esito clinico e a profili genetici indicativi della capacità di eludere il sistema immunitario
Un’approfondita analisi del microambiente tumorale nel tumore mammario attraverso la Imaging Mass Cytometry (IMC) ha dimostrato che specifiche strutture ricorrenti sono associate all’esito clinico e correlate a profili genomici indicativi della capacità del tumore di eludere il sistema immunitario. I risultati dello studio sono stati pubblicati di recente su Nature Genetics e potrebbero rivelarsi molto utili per aiutare nella stratificazione dei pazienti.
Il panorama delle strutture presenti nel microambiente tumorale del tumore mammario e la loro relazione con le caratteristiche genetiche e l’esito clinico sono stati studiati utilizzando dati raccolti su 693 pazienti reclutate nello studio METABRIC. La casistica METABRIC di pazienti con tumore mammario è la più ampia a essere stata largamente caratterizzata a livello molecolare ed è perciò una fonte di informazioni preziose, generate dal laboratorio di Carlos Caldas al Cancer Research UK Cambridge Institute. Si tratta di una delle coorti più ampie dove la tecnologia di IMC recentemente messa a punto è stata applicata con successo allo studio dell’organizzazione spaziale e dell’eterogeneità del tumore e del suo microambiente a livello di singola cellula. In questo nuovo studio i ricercatori del Cancer Research UK Cambridge Institute, utilizzando la IMC, hanno identificato dieci strutture ricorrenti del microambiente tumorale nel tumore mammario, variabili per contenuto vascolare, attivazione o quiescenza dello stroma e composizione in leucociti, associate ciascuna a distinte alterazioni somatiche e sottotipi tumorali con profili genetici differenti; inoltre, alcune strutture sono risultate correlate a profili genetici indicativi della capacità tumorale di eludere il sistema immunitario. Cellule T disfunzionali e regolatorie sono risultate presenti in contemporanea in ampie strutture con ‘espansione soppressa’, caratterizzate da un’elevata diversità cellulare, cellule proliferanti e un arricchimento per specifiche mutazioni; queste strutture del microambiente tumorale sono risultate predittive di un esito clinico peggiore in tumori positivi ai recettori per gli estrogeni. «Per identificare nuovi obiettivi terapeutici sarà critico comprendere gli stati funzionali dinamici del microambiente tumorale: nel nostro studio la IMC ha rivelato come si organizzano nello spazio le cellule specializzate del microambiente del tumore mammario, come questa organizzazione varia nei diversi tumori e come questa varietà di strutture impatta sull’esito clinico. Questo approccio consente una comprensione più approfondita dell’immunità strutturale nei tumori e potrebbe aiutare a identificare i pazienti che potrebbero rispondere con maggiore probabilità a terapie in grado di perturbare l’organizzazione spaziale del microambiente tumorale», concludono gli autori.
