FGBweb_BFGBweb_BFGBweb_BFGBweb_B
  • LA FONDAZIONE
    • Chi Siamo
    • Storia
    • Mission
    • Contatti
  • INIZIATIVE
    • Fellowship
    • Ricerca
  • NEWS & UPDATES
    • News
    • Area Press
  • VIDEO
Italiano
  • English
Tumore mammario, un meccanismo per superare la resistenza a terapie endocrine e farmaci anti-ER e anti-HER2
28/03/2022
Pyrotinib e capecitabina nel tumore mammario con metastasi cerebrali
11/04/2022

Lenvatinib e pembrolizumab efficaci nel tumore all’endometrio

Published by Fondazione Gianni Bonadonna at 04/04/2022
Categories
  • Eventi
  • Non categorizzato
Tags

    cancer cell made in 3d software

    Nei casi di malattia avanzata l’associazione ha mostrato una sopravvivenza libera da progressione di malattia e una sopravvivenza complessiva maggiori rispetto alla chemioterapia

    I risultati dello studio di fase 3 KEYNOTE-775, pubblicati di recente sul New England Journal of Medicine, dimostrano che in pazienti con tumore endometriale in stadio avanzato l’associazione dell’inibitore di tirosin-chinasi lenvatinib e dell’anti-PD-1 pembrolizumab aumenta la sopravvivenza libera da malattia e la sopravvivenza complessiva rispetto alla chemioterapia.

    Lo studio ha coinvolto 827 pazienti in progressione di malattia o recidiva dopo almeno una chemioterapia a base di platino; le partecipanti hanno ricevuto la combinazione di lenvatinib (per via orale una volta al giorno) e pembrolizumab (per via endovenosa una volta ogni 3 settimane) oppure una chemioterapia a scelta del medico. Dopo un follow-up mediano di 10-12 mesi, la risposta oggettiva è risultata del 31.9% con la combinazione e del 14.7% nel gruppo trattato con la chemioterapia, il tasso di risposta completa rispettivamente del 6.6% e 2.6%; la durata mediana di risposta è stata di 14.4 mesi con la combinazione, di 5.7 mesi con la chemioterapia. Nelle pazienti nel gruppo trattato con la combinazione il tumore si è ridotto di dimensioni e c’è stato un miglioramento in tutti gli endpoint rispetto al gruppo sottoposto a chemioterapia: la sopravvivenza libera da progressione di malattia è stata di 7.2 mesi con la combinazione e 3.8 mesi con la chemioterapia, la sopravvivenza complessiva rispettivamente di 18.3 e 11.4 mesi. Nel gruppo trattato con la combinazione, il 66.5% delle pazienti ha avuto eventi avversi che hanno portato a ridurre il dosaggio, il 33% ha dovuto interrompere la terapia. «I benefici nella progressione libera da malattia e nella sopravvivenza complessiva sono emersi in tutti i sottogruppi di pazienti che abbiamo valutato, inclusi quelli con caratteristiche istologiche meno comuni e aggressive, nelle pazienti con una storia di irradiazione pelvica e in chi aveva avuto più linee di terapia precedenti», concludono gli autori.

    Share
    0

    Related posts

    Metastatic breast cancer that has spread to other parts of the human body as an abstract 3D illustration with tumors in an advanced stage of the disease.

    27/06/2022

    Olaparib efficace in pazienti con tumore mammario in stadio precoce con mutazioni di BRCA


    Read more
    20/06/2022

    Una rivoluzione nella terapia del tumore al seno metastatico


    Read more
    13/06/2022

    Primi incoraggianti risultati con le CAR-T e pembrolizumab nel mesotelioma pleurico


    Read more
    LinkedIn | Facebook | Twitter
    • Privacy policy
    • Cookie policy
    © 2021 - Fondazione Gianni Bonadonna
      Italiano
      • Italiano
      • English