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11/10/2021Su The Lancet i buoni risultati di uno studio di fase I con un anticorpo bispecifico contro l’antigene di maturazione delle cellule B e CD3
Nonostante ci siano oggi molte possibilità di intervento per il mieloma multiplo, esiste tuttavia il bisogno di nuove cure che garantiscano una risposta efficace e sostenuta anche ai pazienti che non rispondono più alle terapie standard: per questo è un’ottima notizia la pubblicazione su The Lancet degli incoraggianti risultati ottenuti in uno studio di fase I con teclistamab, il primo anticorpo bispecifico che ‘reindirizza’ la risposta delle cellule T a essere impiegato in pazienti con tumore.
Teclistamab è un anticorpo bispecifico che lega l’antigene di maturazione delle cellule B (BCMA, una proteina coinvolta nella crescita e sopravvivenza delle cellule di mieloma) e CD3, reindirizzando così le cellule T contro le cellule del mieloma multiplo; lo studio di fase I MajesTEC-1, open-label e a singolo braccio, ha arruolato 157 pazienti con mieloma multiplo recidivante, refrattario o che erano intolleranti alle terapie standard, che avevano già ricevuto in media sei linee di terapia. I partecipanti sono stati randomizzati a ricevere teclistamab per via sottocutanea o endovenosa, a dosaggi crescenti: lo scopo principale dello studio era infatti stabilire la dose raccomandata per un trial di fase II, oltre che caratterizzarne sicurezza e tollerabilità e valutarne ove possibile l’efficacia.
Teclistamab è risultato generalmente ben tollerato e gli eventi avversi sono stati per lo più leggeri e gestibili; la somministrazione settimanale è risultata adeguata a raggiungere livelli di farmaco soddisfacenti e nei 40 pazienti che sono stati trattati con la dose raccomandata per lo studio di fase II (1500 microgrammi/chilo una volta a settimana per via sottocutanea) il tasso di risposta globale è stato del 65%, con il 58% dei pazienti che ha avuto una risposta parziale molto buona. L’85% dei pazienti che hanno risposto alla terapia è vivo e prosegue la cura a 7 mesi di distanza; inoltre, è stata documentata l’attivazione delle cellule T. Secondo gli autori teclistamab è perciò un trattamento che merita un ulteriore sviluppo clinico per i pazienti con mieloma multiplo recidivante o resistente, vista la tollerabilità e l’efficacia promettente.
