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Una rivoluzione nella terapia del tumore al seno metastatico
20/06/2022
Neratinib e fulvestrant sono attivi nel tumore mammario metastatico con HER2 mutato
04/07/2022

Olaparib efficace in pazienti con tumore mammario in stadio precoce con mutazioni di BRCA

Published by Fondazione Gianni Bonadonna at 27/06/2022
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  • Eventi
  • Non categorizzato
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    Metastatic breast cancer that has spread to other parts of the human body as an abstract 3D illustration with tumors in an advanced stage of the disease.

    L’inibitore PARP olaparib in terapia adiuvante aumenta la sopravvivenza libera da malattia invasiva e a distanza, senza un aumento di eventi avversi

    Uno studio di fase 3 in doppio cieco e randomizzato, pubblicato sul The New England Journal of Medicine, ha dimostrato che olaparib in terapia adiuvante, dopo aver completato un trattamento locale e una chemioterapia adiuvante o neoadiuvante, si associa a una sopravvivenza libera da malattia invasiva o a distanza significativamente più lunga rispetto al placebo, in pazienti con tumore mammario iniziale HER2-negativo ad alto rischio con varianti di BRCA1 o BRCA2 in linea germinale patogeniche o probabilmente patogeniche.

    Nel trial OlympiA, gli autori hanno ipotizzato che il PARP inibitore olaparib possa dare un beneficio come terapia adiuvante in pazienti con tumore mammario iniziale associato a varianti di linea germinale di BRCA1 o BRCA2 con attività patogenica o probabilmente patogenica, che hanno un elevato rischio di recidiva nonostante le terapie standard per la cura, locali o sistemiche. Il trial ha coinvolto 1836 pazienti da 420 centri in 23 Paesi; le pazienti avevano un tumore mammario iniziale associato a varianti di linea germinale di BRCA1 o BRCA2 con attività patogenica o probabilmente patogenetica e fattori clinico-patologici di alto rischio; le pazienti avevano ricevuto un trattamento locale e una chemioterapia adiuvante o neoadiuvante. Le pazienti sono state casualmente assegnate a ricevere olaparib o un placebo per un anno; l’endpoint primario è stata la sopravvivenza libera da malattia invasiva. A 3 anni la sopravvivenza libera da malattia invasiva è risultata dell’85.9% nel gruppo trattato con olaparib e del 77.1% nel gruppo placebo, mentre la sopravvivenza libera da malattia a distanza è stata rispettivamente dell’87.5% e dell’80.4%; olaparib è risultato associato con un minor numero di decessi rispetto al placebo ma ha avuto un effetto limitato sulla qualità di vita globale riferita dalle pazienti. I dati di sicurezza sono risultati consistenti con il profilo noto di olaparib, senza un eccesso di eventi avversi o eventi avversi di particolare interesse. «Il trial OlympiA ha dimostrato che un anno di terapia con olaparib può significativamente ridurre il rischio di recidiva e prevenire la progressione verso la malattia metastatica in pazienti con tumore mammario iniziale associato a varianti di linea germinale di BRCA1 o BRCA2 con attività patogenetica o probabilmente patogenetica, con elevati tassi di aderenza alla terapia e un profilo di bassa tossicità. Il trial fornisce evidenze che mostrano come il sequenziamento di BRCA1 e BRCA2 nelle linee germinali è un biomarcatore importante per la selezione di una terapia sistemica nel tumore mammario iniziale”, concludono gli autori.

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