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18/04/2022Lo studio di fase 2 PERMEATE dimostra buoni risultati di efficacia e sicurezza per questa combinazione in pazienti con tumore mammario HER2+ metastatico
L’associazione di pyrotinib e capecitabina è una strategia promettente per il tumore mammario HER2+ con metastasi cerebrali: lo dimostra lo studio prospettico di fase 2 PERMEATE, pubblicato di recente su The Lancet Oncology.
Dopo la terapia con trastuzumab, circa il 30-50% delle pazienti con tumore mammario metastatico HER2+ sviluppa metastasi cerebrali che di solito sono trattate con terapie locali, ma le recidive sono frequenti: per questo, una terapia sistemica che possa controllare le metastasi intra- ed extracraniche sarebbe preferibile. In questo trial di fase 2 multicentrico e a braccio singolo gli autori hanno sperimentato pyrotinib, un inibitore irreversibile delle tirosin-chinasi, in associazione a capecitabina in 78 pazienti con umore mammario HER2+ e metastasi cerebrali: 59 non erano state mai sottoposte a radioterapia (coorte A), 19 avevano una progressione di malattia dopo radioterapia (coorte B). In entrambe le coorti, le pazienti hanno ricevuto pyrotinib e capecitabina orale in cicli di 21 giorni. Il follow-up mediano è stato di 15.7 mesi e la risposta intracranica oggettiva è stata del 74.6% per la coorte A e del 42.1% per la coorte B; c’è stata anche una risposta oggettiva nel sistema nervoso centrale in 13 pazienti della coorte A e 6 pazienti della coorte B; la mediana di sopravvivenza libera da progressione di malattia è stata di 11.3 mesi contro 5.6 mesi nelle due coorti A e B, rispettivamente. I risultati mostrano che l’associazione di pyrotinib e capecitabina è ben tollerata e attiva sulle lesioni intra- ed extracraniche, specialmente nelle pazienti che non hanno ricevuto una radioterapia per le metastasi, con eventi avversi in linea con il profilo di tossicità noto dei due farmaci. I dati raccolti da questo studio di fase 2 perciò danno prove di una promettente attività antitumorale da parte di questa combinazione in pazienti con tumore mammario metastatico HER2+ e metastasi cerebrali, specialmente se mai sottoposte a radioterapia per tali metastasi, e indicano quindi l’opportunità di proseguire le indagini attraverso ulteriori studi randomizzati e controllati.
