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09/10/2023Due studi dimostrano l’efficacia di selpercatinib in carcinomi tiroidei con alterazioni di RET e in pazienti con tumori solidi positivi alla fusione di RET non polmonari né tiroidei
Due nuovi studi evidenziano un’ampia efficacia di selpercatinib, inibitore altamente selettivo della chinasi RET, in diversi tipi di tumore: uno studio di fase 1-2 pubblicato sul New England Journal of Medicine ha dimostrato un’efficacia duratura di selpercatinib in pazienti con carcinoma midollare della tiroide con mutazione RET; un altro articolo su The Lancet Oncology ha mostrato un’attività clinicamente significativa del farmaco in una popolazione tumore-agnostica positiva alla fusione RET.
Nel primo studio sono stati arruolati 531 pazienti con carcinoma midollare della tiroide con mutazione RET con o senza un precedente trattamento con vandetanib o cabozantinib, oltre a pazienti con carcinoma tiroideo positivo alla fusione RET precedentemente trattato; i pazienti arruolati nella fase 1 dello studio con incremento della dose hanno ricevuto selpercatinib a dosaggi compresi tra 20 mg una volta al giorno e 240 mg due volte al giorno, i pazienti nella fase 2 hanno ricevuto la dose raccomandata di 160 mg due volte al giorno. I risultati hanno mostrato una risposta obiettiva compresa tra il 69% e il 79% (rispettivamente nei pazienti che avevano precedentemente ricevuto vandetanib, cabozantinib o entrambi oppure nei pazienti con carcinoma tiroideo positivo alla fusione RET precedentemente trattati) e una sopravvivenza libera da progressione di malattia a 1 anno compresa tra il 64 il 92% (rispettivamente nei pazienti con carcinoma tiroideo positivo alla fusione RET precedentemente trattato o in coloro che non avevano precedentemente ricevuto vandetanib o cabozantinib), con un’efficacia duratura e tossicità di basso grado.
Il secondo studio, lo studio LIBRETTO-001, è uno studio basket di fase 1/2 su selpercatinib a singolo gruppo, in aperto e tuttora in corso, in pazienti di età pari o superiore a 18 anni (o ≥ 12 anni, ove consentito dalle autorità regolatorie) con tumori con alterazioni di RET, arruolati in 30 centri di otto paesi. Selpercatinib è stato somministrato per via orale in un ciclo continuo di 28 giorni: i pazienti arruolati nella fase 1 di incremento della dose hanno ricevuto dosaggi compresi tra 20 mg una volta al giorno o 20-240 mg due volte al giorno; la dose raccomandata per la fase 2 era di 160 mg due volte al giorno. Dei 41 pazienti valutabili in termini di efficacia, il tasso di risposta obiettiva è stato del 43,9%, senza decessi correlati al trattamento e con un profilo di sicurezza coerente con quello osservato per il farmaco in altre indicazioni. Come concludono gli autori, «Selpercatinib ha mostrato un’attività clinicamente significativa in una popolazione con tumori solidi avanzati non polmonari né tiroidei positivi alla fusione RET. Test genomici completi che includano la fusione di RET saranno perciò cruciali per identificare i pazienti che potrebbero trarre beneficio da selpercatinib».
