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Trastuzumab deruxtecan nel tumore mammario HER2+ con metastasi cerebrali

Published by Fondazione Gianni Bonadonna at 31/10/2022
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    Il trial di fase 2 TUXEDO-1 dimostra che questo anticorpo farmaco-coniugato ha un tasso di risposta intracranica elevato in pazienti con tumore mammario HER2+ con metastasi cerebrali attive

    L’anticorpo farmaco-coniugato trastuzumab deruxtecan ha dimostrato un tasso di risposta intracranica elevato in pazienti con tumore mammario HER2+ e metastasi cerebrali attive nel trial di fase 2 TUXEDO-1, recentemente pubblicato su Nature Medicine.
    Le metastasi cerebrali sono un problema di grande impatto nei tumori solidi e in particolare nei tumori mammari HER2+: fino al 15% di tutti i pazienti con tumore mammario metastatico sviluppa prima o poi metastasi cerebrali nel corso della propria malattia. Il trial prospettico, open label e a singolo braccio TUXEDO-1 ha arruolato 15 pazienti con tumore mammario HER2+ e metastasi cerebrali di nuova diagnosi non trattate o metastasi cerebrali in progressione dopo una precedente terapia locale, una precedente esposizione a trastuzumab e pertuzumab e senza indicazione a una terapia locale immediata. Le pazienti hanno ricevuto trastuzumab deruxtecan per via endovenosa alla dose standard (5.4 mg/kg) una volta ogni 3 settimane. L’endpoint primario era il tasso di risposta intracranica e i risultati mostrano che due pazienti (13.3%) hanno avuto una risposta intracranica completa, nove (60%) una risposta intracranica parziale e tre (20%) una malattia stabile come miglior risposta intracranica, con un miglior tasso di risposta intracranica complessiva del 73.3%. Non sono emersi nuovi segnali relativi alla sicurezza, inoltre la qualità globale della vita e il funzionamento cognitivo sono stati mantenuti per tutta la durata del trattamento. «TUXEDO-1 è uno studio prospettico che indica un’attività clinica rilevante dell’anticorpo-farmaco coniugato trastuzumab deruxtecan in metastasi cerebrali attive da carcinoma mammario HER2-positivo, con tassi di risposta intra ed extracranica comparabili in una popolazione pretrattata», osservano gli autori. «Inoltre, i risultati della sopravvivenza libera da progressione di malattia indicano un controllo prolungato del tumore nonostante la presenza di metastasi cerebrali. I risultati suggeriscono quindi che trastuzumab deruxtecan potrebbe essere utilizzato in sicurezza per il trattamento di pazienti con metastasi cerebrali attive da carcinoma mammario HER2-positivo, nel caso in cui non sia indicato un intervento locale immediato, e più in generale supportano l’idea che gli anticorpi farmaco-coniugati possano essere di interesse per le neoplasie del sistema nervoso centrale, suggerendo l’opportunità di un’ulteriore esplorazione clinica in questo contesto».

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