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Trifluridina-tipiracil e bevacizumab nel tumore metastatico del colon-retto

Published by Fondazione Gianni Bonadonna at 17/07/2023
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Invasive cancer growth, 3D illustration showing tumor invasion into underlined tissue

Aggiungere bevacizumab a trifluridina-tipiracil porta a un aumento della sopravvivenza globale nel carcinoma metastatico del colon retto

In un nuovo studio pubblicato su The New England Journal of Medicine, il trattamento con trifluridina-tipiracil (FTD-TPI) più bevacizumab ha portato a una sopravvivenza globale significativamente più lunga, a una maggiore sopravvivenza libera da progressione di malattia e a un migliore controllo della malattia rispetto al solo trattamento con FTD-TPI.
FTD-TPI è una combinazione somministrata per via orale di trifluridina, un analogo citotossico dell’acido nucleico, e tipiracil, un inibitore della timidina fosforilasi che previene la degradazione enzimatica della trifluridina. Lo studio STARLIGHT è uno studio di fase III in cui un totale di 246 pazienti che avevano ricevuto non più di due precedenti regimi chemioterapici per il trattamento del carcinoma colorettale avanzato sono stati randomizzati a ricevere la combinazione FTD-TPI più bevacizumab o FTD-TPI da solo. La mediana della sopravvivenza globale è stata di 10,8 mesi nel gruppo trattato con la combinazione e di 7,5 mesi nel gruppo FTD-TPI; la mediana della sopravvivenza libera da progressione di malattia è stata di 5,6 mesi nel gruppo a cui è stata somministrata la combinazione e di 2,4 mesi nel gruppo FTD-TPI. Gli eventi avversi più comuni in entrambi i gruppi sono stati neutropenia, nausea e anemia; non sono stati segnalati decessi correlati al trattamento. Questi dati confermano che FTD-TPI più bevacizumab è un’opzione terapeutica efficace per i pazienti con carcinoma metastatico refrattario del colon retto, indipendentemente dallo stato mutazionale, dalla localizzazione del tumore e dall’eventuale preceedente terapia con bevacizumab. I pazienti con una progressione della malattia dopo aver ricevuto trattamenti come la chemioterapia a base di fluorouracile con oxaliplatino e irinotecan, il trattamento a base di VEGF (principalmente bevacizumab) o il trattamento mirato all’EGFR in caso di tumori RAS wild-type, sono considerati affetti da malattia refrattaria; tuttavia, molti di questi pazienti sono in condizioni cliniche relativamente buone e possono perciò essere presi in considerazione per un ulteriore trattamento. In termini di sopravvivenza, i benefici di FTD-TPI più bevacizumab sono stati osservati in tutti i sottogruppi, compreso quello dei pazienti con fattori indicativi di una prognosi infausta; i benefici sono stati osservati indipendentemente da età, sesso, sede della malattia primaria, numero di siti metastatici o stato della mutazione RAS e indipendentemente dal fatto che i pazienti avessero ricevuto un precedente trattamento con bevacizumab, una scoperta che si aggiunge alle prove a sostegno di un ruolo per una continua inibizione dell’angiogenesi anche dopo la progressione di malattia.

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