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Tumore al seno, il ruolo dei fibroblasti associati al cancro

Published by Fondazione Gianni Bonadonna at 10/05/2021
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    I fibroblasti associati al tumore si modificano nel tempo e i cambiamenti sono correlati all’esito di malattia.

    Dal microambiente tumorale si possono ottenere numerosi ‘indizi’ per capire come sta evolvendo la patologia: in particolare, uno studio israeliano presentato durante l’ultimo congresso dell’American Association for Cancer Research ha dimostrato che i fibroblasti associati al cancro (o CAF) si modificano durante lo sviluppo del tumore al seno e che questi cambiamenti sono associati a differenze nell’outcome clinico.

    I CAF hanno una significativa eterogeneità e plasticità nel microambiente tumorale, inoltre secernono una considerevole varietà di fattori che contribuiscono a regolare la comparsa, lo sviluppo, le metastasi e anche la resistenza alle terapie del tumore; la maggioranza degli studi indica che possano avere soprattutto funzioni pro-tumorali, ma alcuni suggeriscono che per alcuni CAF sia possibile anche un ruolo di soppressione tumorale soprattutto nelle prime fasi di malattia. Studiarli è perciò fondamentale, ma tutt’altro che semplice vista la loro eterogeneità. Gil Friedman del Weizmann Institute israeliano ha cercato di capire come specifici sottotipi di CAF esercitino le loro funzioni e soprattutto se e come i cambiamenti nella loro composizione incidano sulla progressione di malattia e la risposta alla terapia: per farlo ha utilizzato modelli murini con carcinoma al seno, dai quali ha estratto e analizzato migliaia di CAF in diversi momenti di progressione tumorale.

    L’analisi, condotta con il sequenziamento dell’RNA di singole cellule, ha confermato l’esistenza nel cancro di diversi sottoinsiemi di CAF e dimostrato che ciascuno di questi ha programmi trascrizionali che si modificano nel tempo, passando da un programma immuno-regolatorio iniziale a uno in cui prevale un’attività di riparazione tissutale e poi di presentazione degli antigeni, in momenti successivi della progressione di malattia. «La composizione e le funzioni del CAF sono perciò dinamiche», spiega Friedman. «Abbiamo anche trovato i due maggiori sottotipi di CAF presenti nel carcinoma mammario umano, osservando che il loro rapporto influenza l’esito di malattia e che l’associazione è particolarmente correlata alle mutazioni BRCA in tumori mammari triplo-negativi. I dati indicano perciò che con la progressione tumorale la composizione dei sottoinsiemi di CAF si modifica e soprattutto che questi cambiamenti sono connessi all’outcome clinico».

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