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Un nuovo farmaco immuno-coniugato per il tumore mammario metastatico

Published by Fondazione Gianni Bonadonna at 18/07/2022
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  • Non categorizzato
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    Uno studio di fase I dimostra un profilo di sicurezza maneggevole e una promettente attività antitumorale per ARX788 in pazienti con tumore mammario metastatico HER2-positivo

    Uno studio di fase I recentemente pubblicato su Clinical Cancer Research dimostra la sicurezza e l’attività antitumorale di ARX788, un nuovo farmaco immuno-coniugato, in pazienti con tumore mammario metastatico HER2-positivo.
    ARX788 è un nuovo farmaco immuno-coniugato che è composto da un anticorpo monoclonale anti-HER2 e AS269, un potente inibitore della tubulina, coniugato in maniera sito-specifica all’anticorpo attraverso un aminoacido non naturale incorporato nell’anticorpo stesso. Gli autori hanno coinvolto 69 pazienti con tumore mammario metastatico che hanno ricevuto ARX788 a diverse dosi ogni 3 o 4 settimane. Non si sono registrate tossicità dose-limitanti né decessi correlati al farmaco; la maggior parte delle pazienti ha avuto almeno un evento avverso correlato alla terapia e quelli comuni (comparsi in oltre il 30% dei casi) hanno incluso un incremento nell’aspartato aminotransferasi o nell’alanina aminotransferasi, epiteliopatia corneale, alopecia, ipokaliemia, malattia polmonare interstiziale/polmonite e un aumento dell’aldosterone; il 34.8% ha avuto malattia polmonare interstiziale/polmonite ma solo due pazienti con una severità di grado 3. Alla dose di 1.5 mg/kg ogni 3 settimane, la dose raccomandata per il trial di fase II, il tasso di risposta oggettiva è stato del 65.5%, il tasso di controllo della malattia del 100% e la mediana di sopravvivenza libera da progressione di malattia di 17 mesi. «Questi risultati dimostrano che ARX788 ha un profilo di sicurezza maneggevole, una circolazione stabile e dà segni promettenti di attività clinica in pazienti con tumore mammario metastatico HER2-positivo che erano progredite con precedenti terapie anti-HER2. Il linker non-scindibile che rende il farmaco immuno-coniugato altamente stabile nella circolazione comporta anche una tossicità connessa al payload relativamente bassa al di fuori dell’obiettivo. Uno studio pilota randomizzato e multicentrico di fase II/III sta già rapidamente arruolando pazienti con tumore mammario metastatico HER2-positivo per confermare questi risultati», concludono gli autori.

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