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19/05/2023L’attività di regorafenib, ipilimumab e nivolumab in pazienti con tumore del colon-retto con microsatelliti stabili e progressione di malattia dopo una precedente chemioterapia
La combinazione di regorafenib, ipilimumab e nivolumab ha un’interessante attività clinica nei pazienti con carcinoma colorettale metastatico con microsatelliti stabili, come dimostrato in un nuovo studio pubblicato su JAMA Oncology.
Questo studio clinico monocentrico, non randomizzato, ha arruolato 39 pazienti con carcinoma colorettale con microsatelliti stabili che non avevano ricevuto una precedente terapia con regorafenib o anti-PD-1, la cui malattia era progredita dopo chemioterapia standard; l’obiettivo dell’indagine è stato determinare la dose raccomandata per la fase 2 di un’immunoterapia che combini regorafenib, ipilimumab e nivolumab. I pazienti hanno ricevuto regorafenib ogni giorno per 21 giorni ogni 4 settimane; ipilimumab a dose fissa, 1 mg/kg per via endovenosa ogni 6 settimane; nivolumab a dose fissa, 240 mg per via endovenosa ogni 2 settimane. Non sono stati osservati effetti tossici limitanti nei primi 9 pazienti al dosaggio iniziale di regorafenib, ipilimumab e nivolumab; con regorafenib 80 mg al giorno non è stata necessaria alcuna riduzione della dose, che perciò è stata indicata come dose raccomandata di fase 2. Con questo dosaggio, la combinazione ha mostrato un profilo di sicurezza gestibile e un tasso di risposta globale del 27,6%, una mediana di sopravvivenza libera da progressione di malattia di 4 mesi e una mediana di sopravvivenza globale pari a 20 mesi. Le risposte sono state limitate ai pazienti senza metastasi epatiche (tasso di risposta globale 36,4%). «Questo studio fornisce ulteriore supporto all’importanza della localizzazione della malattia metastatica nell’influenzare le risposte all’immunoterapia», affermano gli autori. «In accordo con nostre indagini precedenti, i risultati suggeriscono che la malattia metastatica a livello epatico sia un forte biomarcatore di resistenza all’immunoterapia nei pazienti con carcinoma colorettale con microsatelliti stabili. Quattro degli otto pazienti che hanno risposto avevano una malattia metastatica solo a livello polmonare, suggerendo che pazienti con questa caratteristica potrebbero avere il microambiente tumorale più favorevole a una risposta alla terapia. Questo studio clinico non randomizzato mostra che una combinazione di regorafenib, 80 mg/giorno, ipilimumab, 1 mg/kg ogni 6 settimane e nivolumab, 240 mg ogni 2 settimane, ha un’attività clinica promettente nei pazienti con carcinoma colorettale con microsatelliti stabili e senza metastasi epatiche: saranno necessarie ulteriori indagini per confermare questi dati e per definire anche ulteriori biomarcatori clinici e molecolari di risposta», concludono gli autori.
