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20/02/2023Eleonora Calabretta al Dana-Farber Cancer Institute per studiare il linfoma diffuso a grandi cellule B, grazie alla borsa di studio vinta nell’ambito della seconda edizione del bando “Gianni Bonadonna” sostenuto da Fondazione Gianni Bonadonna e Fondazione AIRC
Nel proseguire il comune impegno a sostegno della formazione di medici-ricercatori in oncologia, Fondazione Gianni Bonadonna (FGB) e Fondazione AIRC hanno il piacere di annunciare la vincitrice della seconda edizione del bando per borse di studio all’estero, intitolato a Gianni Bonadonna. Eleonora Calabretta trascorrerà un periodo di formazione della durata di tre anni in un prestigioso istituto internazionale, dove studierà il linfoma diffuso a grandi cellule B.
Proveniente dall’Humanitas University di Milano, dove ha collaborato con il gruppo del professor Carmelo Carlo-Stella, la dottoressa Calabretta studierà il linfoma diffuso a grandi cellule B presso il Dana-Farber Cancer Institute nel laboratorio della professoressa Margaret Ann Shipp. Questo tumore, il più comune sottotipo di linfoma non-Hodgkin, è molto eterogeneo e la sua complessità biologica sfugge a tutte le attuali categorie prognostiche definite attraverso le caratteristiche cliniche o il profilo genetico del tumore stesso. A oggi non esistono perciò criteri basati sulle evidenze scientifiche per la scelta o l’ordine con cui somministrare le terapie, siano esse innovative o convenzionali. L’obiettivo del progetto della dottoressa Calabretta sarà la comprensione del ruolo di cinque distinti “cluster” caratterizzati da specifiche firme genetiche, già identificati nei laboratori della professoressa Shipp e del dottor Gad Getz, nel linfoma diffuso a grandi cellule B di nuova diagnosi e nella malattia recidivante o refrattaria. Nel corso del progetto la dottoressa Calabretta cercherà di caratterizzare e analizzare tali firme genetiche nei due diversi contesti, utilizzando anche dati ottenuti da pazienti nell’ambito dello studio clinico di fase III POLARIX. In tale studio sono confrontati gli effetti del trattamento a base di Polatuzumab-R-CHP rispetto a quello con R-CHOP standard. Scopo ultimo del progetto è definire quali sottotipi molecolari di linfoma diffuso a grandi cellule B, in pazienti di nuova diagnosi, hanno maggiore probabilità di risposta dalla nuova combinazione Pola-R-CHP. Inoltre si cercherà di studiare in quali casi la terapia può dare luogo a un’aumentata o ridotta vulnerabilità. Un ulteriore obiettivo sarà verificare quali “cluster” di firme genetiche siano più frequenti nella malattia recidivante o refrattaria, al fine di identificare nuove lesioni genetiche o sottocloni distinti che emergano in seguito alla pressione specifica esercitata dalla terapia. Questi aspetti potrebbero peraltro aiutare a comprendere meglio i meccanismi di resistenza alla terapia di prima linea, i tempi di comparsa delle recidive o la suscettibilità a ulteriori trattamenti.
Si conferma perciò per il secondo anno consecutivo l’impegno comune di Fondazione Gianni Bonadonna e Fondazione AIRC nel sostenere progetti di ricerca che possano contribuire al progresso delle conoscenze per offrire terapie più sicure, efficaci, precise e mirate a tanti pazienti oncologici.
